Negli ultimi giorni di attività parlamentare prima della pausa estiva, l’attività di Senato e Camera è incentrata sull’esame rispettivamente del “decreto-legge Mezzogiorno” e della “legge europea”. Il decreto-legge è stato approvato dalla Commissione Bilancio del Senato il 25 luglio. In aula è attesa la richiesta del voto di fiducia, quindi senza possibilità di ulteriori modifiche, da parte del governo. La “legge europea” è stata approvata dalla Camera lo scorso 20 luglio.
I due provvedimenti hanno subito varie modifiche nell’esame in prima lettura. Mancano quindi i successivi passaggi, rispettivamente alla Camera e in Senato. Il “decreto-legge Mezzogiorno” sembra destinato a un ulteriore e definitivo voto di fiducia senza modificazioni anche alla Camera. La “legge europea”, per una prassi degli ultimi anni, non dovrebbe essere più ritoccata nella seconda lettura. Si è dunque in grado di evidenziare sin da ora due misure in essi presenti di particolare rilievo dal punto di vista delle imprese, sia piccole-medie che di dimensioni rilevanti.
Nel “DL Mezzogiorno” si interviene sull’attuazione della prima parte operativa del “Piano Industria 4.0″, relativa ai super-ammortamenti per gli investimenti in beni materiali strumentali ad elevata tecnologia. Un emendamento del governo, accolto, proroga il termine temporale per l’effettuazione degli investimenti che danno diritto al super-ammortamento: dal 31 luglio 2018, previsto nel testo del decreto, alla nuova data del 30 settembre 2018. Resta fermo che l’ordine debba essere completato entro il 31 Dicembre 2017, insieme al pagamento in acconto di almeno il 20% del costo complessivo.
La seconda modifica, inserita nella “legge europea” tramite due emendamenti del gruppo PD nella Commissione attività produttive della Camera (prima firma dell’On. Benamati, neo-responsabile del dipartimento energia del Partito Democratico), prevede la ridefinizione di imprese energivore e la definizione di impresa a forte consumo di gas. Elementi non tanto di forma, quanto sostanziali perché a tale tipologia di imprese si possono applicare sconti sui costi legati all’energia, in base anche all’incidenza di questi sul volume complessivo d’affari.
In particolare, con i due emendamenti approvati:
- si prevede che la ridefinizione di imprese energivore avvenga tramite uno o più decreti MISE e seguendo un criterio progressivo per classi di intensità elettrica. Inoltre si dispone che le risorse derivanti dal minor fabbisogno economico relativo alla componente A3 per gli anni 2018, 2019 e 2020 rispetto al 2016 siano destinate, dal 1° gennaio 2018 e per un minimo del 50 per cento, alla riduzione diretta delle tariffe elettriche degli utenti domestici e delle imprese connesse in bassa tensione;
- si prevede un successivo decreto del MISE che definisca le imprese a forte consumo di gas. Il fine è rideterminare, attraverso i conseguenti provvedimenti dell’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico (AEEGSI), i corrispettivi a copertura degli oneri generali del sistema gas, il cui gettito è finalizzato alla decarbonizzazione.
Se quello descritto finora è il quadro risultante dalle norme introdotte dal legislatore, si aprono ora le partite nel concreto più importanti per le quali sarà forte l’esigenze delle imprese e delle associazioni di categoria di interloquire, a seconda dei casi, con il governo (Industria 4.0) e con il governo e l’AEEGSI (energivore):
- per quanto riguarda i super-ammortamenti, si dovrà decidere di possibili modifiche in Legge di bilancio per rendere la misura strutturale o quantomeno, come auspicato anche dal Ministro dello Sviluppo Economico, fruibile per un ulteriore periodo;
- per quanto riguarda le imprese energivore, si dovrà affrontare la questione degli effettivi contenuti dei decreti ministeriali e dei successivi provvedimenti di AEEGSI.
Ancora in riferimento alle imprese energivore, ma al di fuori dei decreti derivanti dal “DL Mezzogiorno”, potrebbe esserci spazio in futuri provvedimenti per la realizzazione di ulteriori misure specifiche per le “gasivore”, come annunciato ancora dal Ministro Calenda.
Energia e politiche industriali sono tasselli fondamentali per la competitività del “Sistema Paese”. E quindi, di conseguenza, anche temi centrali nella attività della rappresentanza di interessi che Strategic Advice sa condurre in favore di imprese e da associazioni di categoria.